LA BURATTO TRIONFA AL SAN CARLO DI NAPOLI
- di Alessandra Giorda
- 16 dic 2015
- Tempo di lettura: 4 min

Domenica scorsa al prestigioso Teatro San Carlo di Napoli si è inaugurata la stagione lirica 2015/2016 con l'opera di Bizet , Carmen, alla presenza di varie cariche Istituzionali quali il Sindaco De Magistris, il Governatore De Luca e il dodicesimo Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella; tutti rigorosamente nel palco reale.
Un cast formidabile diretto dall'eccezionale Maestro indiano Zubin Metha che si è distinto come sempre per competenza e professionalità. Tra i cantanti chi ha colpito profondamente è stato il soprano Eleonora Buratto che ha mandato gli spettatori in delirio. Brava sia nel canto che nel recitativo , ma soprattutto vera e con un'interpretazione profonda che colpisce e affonda lo spettatore rapendolo e trascinandolo con sè. Nell'intervista seguire il soprano mantovano commenta la Prima di Carmen , descrivendo la sua Micaela, ricorda gli studi fatti sotto la guida del tenore Pavarotti e si racconta tra emozioni e impazienza per un 2016 che la vedrà in importantissimi appuntamenti tra i quali il debutto al tempio della lirica, ossia al Met di New York.

D: Hai trionfato nel ruolo di Micaela in Carmen. Quali emozioni hai provato?
R: Tante emozioni diverse. Quello di Micaela è un ruolo bellissimo e poetico, lo amo. Micaela non è solo il personaggio “regolare” e positivo nell’opera di Bizet ma ha una fisionomia musicale e drammatica straordinaria. L’aria «Je dis que rien ne m'épouvante» è di una bellezza notturna perfetta. Debbo avere trasmesso al meglio tutto questo al pubblico di Napoli!
Un commento sulla Premiére al San Carlo di Napoli e sul pubblico?
R: C’era tanto entusiasmo in teatro, dovuto alla presenza del capo dello Stato, alla diretta Rai e a un direttore amatissimo a Napoli come Zubin Mehta. La regia e le luci di Daniele Finzi Pasca, un cast internazionale e l’eccitazione per l’inaugurazione della stagione hanno contribuito a dare un ulteriore colpo d’ala a questa Prima.
D: Sei stata diretta da tanti altisonanti direttori d'orchestra. Un tuo commento su Zubin Metha?
R: Avevo già lavorato con il Maestro Mehta, in un fortunato Falstaff al Festival di Salisburgo. Lui è un musicista straordinario e un direttore che lavora con i cantanti conoscendone le problematiche e le esigenze. È uno di quei direttori che hanno la sapienza del teatro, oltre a quella musicale. Che privilegio avere lavorato di nuovo con lui!
D: Che cosa c'è di Eleonora in Micaela?
R:La dolce fermezza, l’intensità dei sentimenti. Micaela, però, siamo state tutte, è il candore della giovinezza.
D: Avrai un 2016 sfavillante. " parlami" del tuo prossimo debutto al Met.
R: Sarò Norina e non vedo l’ora! Finalmente non il debutto di un ruolo (sono già stata Norina a Madrid e Roma) ma un nuovo teatro. Il Met significa molto per la carriera di una cantante e so che sarà importante anche per la mia. Questa consapevolezza mi fa lavorare con disciplina e entusiasmo insieme.

D: Un 'anticipazione su Chicago e Barcellona?
R: A Chicago sarò diretta dal Maestro Muti nel Falstaff in forma di concerto. In quest’opera meravigliosa sono stata Nannetta diretta da Zubin Mehta e Alice diretta da Muti all’ultimo Ravenna Festival. Con il Maestro Muti l’intesa è perfetta, lui mi ha fatto crescere musicalmente come nessun altro e con lui mi auguro di continuare un percorso che mi porterà a cantare quei ruoli che sono il mio obiettivo. Invece a Barcellona sarò Mimì, un punto di arrivo per noi soprani lirici. Mi auguro che sia anche un punto di partenza per altre conquiste vocali.
D: Hai studiato, agli albori della tua carriera, sotto la guida di Luciano Pavarotti. Un ricordo di lui e cosa ti ha insegnato la Leolini?
R: Pavarotti è stata la rivelazione, lui mi ha convinto a dedicarmi sul serio al canto lirico. Conservo i ricordi musicali più belli, ma anche il dolore della malattia e la fine prematura. Con Paola Leolini è tutta un’altra storia, lei è un coach di forte personalità, abbiamo lo stesso culto per il bel canto, l’accuratezza del fraseggio. Il nostro è un confronto continuo, oltre allo studio c’è il parlare dei vari interpreti, uno stimolo a far bene e a conoscere.
D: Sei il soprano del momento sotto i riflettori, ma nel privato chi è Eleonora Buratto?
R: Una giovane donna che ogni giorno è più consapevole del suo ruolo e della scelta fatta. Amo cantare ma amo anche ritagliarmi degli spazi di vita normale. Sono sempre di meno, è vero, ma sono intensi. C’è la mia famiglia innanzitutto, i nipoti, il nuoto quando posso. Ora c’è anche la moda, mi cercano in parecchi per coinvolgermi nelle loro cose: è divertente, ma sempre a piccole dosi! E poi c’è una cosa importantissima, l’impegno per i Bambini Farfalla. Sono una testimonial di Debra Südtirol - Alto Adige, un’associazione che aiuta e sostiene la ricerca per combattere l’Epidermolisi Bollosa. Nel mio futuro mi vedo molto impegnata in questo ruolo, ho voglia di fare e voglia di dare. E questi bambini mi hanno preso il cuore e io parlo di loro a tutti. A settembre erano alla prova generale dell’Elisir d’amore nel palco reale della Scala, il pensiero ancora mi commuove.
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