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UN GENIO CHE PASSERA' ALLA STORIA

  • di Alessandra Giorda
  • 20 nov 2015
  • Tempo di lettura: 4 min

Eugenio Zanetti alias wonder man ! Trovare le parole per descrivere un genio tale non è facile. Come Re Sole tutto ciò che tocca lo trasforma in oro. Drammaturgo, scenografo, pittore ,scrittore questi solo alcuni ingredienti per renderlo un artista a 360°. Reduce dalla spettacolare scenografia del Don Carlo di Verdi al Colòn di Buenos Aires che passerà alla storia perchè imponente, lussuosa, creativa, accattivante , originale e unica come da tempo non si vedeva in Aregntina e oserei dire raramente nel mondo. Nato a Còrdoba , cresciuto in una famiglia di intellettuali dai forti valori umani, nel '70 esordisce nel cinema come scenografo , nel 1996 vince l'Oscar alla migliore scenografia e nel 1999 ottiene la nomination a Premi Oscar. L'intervista a seguire si snocciola tra i mille doni creativi di Zanetti, tra emozioni , progetti importanti , amicizie influenti della Hollywood bene fino all'Eugenio uomo e non solo artista.


D: La scenografia del Don Carlo è stata spettacolare. Come sei riuscito a creare tanta perfezione?


R: Credo che il lavoro per il Don Carlo sia stato molto armonioso. Quest'opera di Verdi è stata la mia preferita e ho sempre voluto " farla". Sono partito da un'idea dove ho sviluppato il concetto cinematografico: vedere il Don Carlo dall'occhio della telecamera.C'è un io osservatore ad esempio nel Re Filippo, dove è lui a guardare questo dramma ed è lui che vede che Carlo ama Elisabetta e che il suo regno si distrugge. Questa è stata l'idea madre dalla quale sono nate tante altre idee.


D: Per creare le tue scenografie necessita più competenza o fantasia?


R: Per un'Art Director è molto importante avere una mente aperta a tutto e ovviamente anche una buona immaginazione. Tuttavia l'esperienza è fondamentale per creare "cose" comprensibili a se stessi e agli altri. In questo punto della mia vita è più importante creare un lavoro armonioso che una grande esplosione di creatività neuronica.Non bisogna dimenticare che l'opera è musica e la musica è armonia e l'universo è armonia.Sposo il concetto del matematico, poeta e astronomo Omar Khayyam ossia" La lenta armonia della danza delle sfere...


D.Quando hai capito che saresti stato un grande artista?


dopo una risata di gusto R: Provengo da una famiglia molto moderna di intellettuali degli anni '50 e i miei primi ricordi sono di poesie e amore per le idee. L'educazione che mi hanno impartito è stata di grande lavoro abbinata a grande modestia. Aspetto che siano gli altri a farmi gli elogi ! Sono nato con la vena artistica questo senza dubbio, però mai ho detto di essere un artista di valore e nessun mio parente si è lodato o vantato per eccellere in qualche arte. Non fa parte di noi.



D: Nel 1998 hai vinto l'Oscar per Restoration- Il peccato e il castigo. Racconta le tue emozioni


R: Devo ammettere che vincere l'Oscar è tanto meraviglioso quanto irrilevante. Ricordo quando ero nella limusine che mi stava portando alla serata mitica degli Oscar, e mia madre , che era con me, mi disse:"Eugenio ricorda che l'Oscar è solo una statuetta fabbricata da un'industria , non è tanto importante". Non ti nascondo che in quel momento ero felicissimo così come mia madre. Sulla strada del ritorno, sempre in limusine, mia mamma disse a Robin William, il protagonista del film e amico che stava con noi, : "Robin , Eugenio per il tuo film ha vinto l'Art Director's Award e quello è veramente un riconoscimento artistico importante, capisci?" Ho avuto anche la nomitation per " Al di là dei sogni" anche se poi non ho vinto la mitica statuetta.


D:Sei un uomo dalle mille doti, tra le quali anche un pittore. Cosa ami dipingere e da dove trai l'ispirazione?


R:Ho deciso di essere completamente libero nella pittura. Ho dipinto "mondi" fuori dal tempo. Amo la pittura ad olio che uso spesso ed un modo figurativo "mitier" che lo ritengo sempre importante anche se viviamo in un mondo pop che è radicato nella nostra cultura. Tuttavia credo che il pop , come tendenza culturale (una creazione americana) sia stata imposta a noi come propaganda . Non mi ispira per niente.



D: Quali sono i tuoi prossimi progetti lavorativi?

R.Farò Dona Rosita, la soltera di Lorca, al Teatro Nazionale San Martin a Buenos Aires. A maggio 2016 Fidelio di Beethoven al Colòn della capitale argentina. Ho in programma anche un film che ho scritto dal titolo Manuale per morti recenti con Geraldine Chaplin e un gruppo di attori argentini e italiani.

Il soggetto riguarda un gruppo di gente morta da una settimana che non sa di esserlo, i problemi cominciano quando iniziano a capire il reale significato di essere morti. E' una commedia e il protagonista si chiama Totò e canta Malafemmina con piccoli omaggi personali.

Mentre come designer ,un film negli USA con la Compagnia di Tim Burton dal titolo Dead Diamond.

Altro progetto a cui tengo sarà una mostra su tutti i lavori che ho fatto per il Cinema e il Teatro dal 1964 a oggi sulla falsariga di quella del 2000 all'Accademia di Hollywood. Un posto speciale avrò al museo chiamato "L'USINA DEL ARTE" che Buenos Aires ha creato due anno or sono.

Per concludere verrà messo in commercio un libro dal titolo " A DESIGNER ROAD" " IL CAMMINO DI UN DISEGNATORE"




D: Tra il magico mondo di Hollywood ed il teatro, cosa preferisci?

R: Li adoro ambedue ! Sono linguaggi completamente diversi ma molto ricchi. Universi paralleli . Non voglio perdere nessuno dei due.

D: Grande artista agli occhi del mondo ed in privato chi sei ? Cosa ami fare nel tuo tempo libero e qual è il tuo modus vivendi?

R: Lavoro molto e sono fortunato . Intorno a me ho tanto amore e tanti apprezzamenti. Sono felicemente innamorato e contento anche se oggigiorno è una follia "uncool".

Amo disegnare, dipingere, ascoltare la musica, guardare i giardini e i suoi colori. Sono però consapevole delle tante ingiustizie di questo mondo. Tempo fa ho imparato che non si può soffrire per gli altri, bensì prodigarsi per fare del bene, trasmettere positività e felicità. Tengo a precisare che non dico di essere ottimisti, poichè un pessimista è un ottimista senza informazioni extra, ma essere positivi si. Il mio modo per essere felice è il lavoro artistico e ho la fortuna di farlo ;quando lavoro sono stupidamente felice. E penso al detto:" If not now, when?"





 
 
 

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