LA VITA E' UNA FESTA E VOGLIO ESSERE OSPITE GRADITO
- di Alessandra Giorda
- 13 nov 2015
- Tempo di lettura: 5 min

Domani sera al Teatro Verdi di Pisa il secondo appuntamento con un altro "Don Giovanni", quello di Giacomo Tritto, che si spera sia un successo come quello del 6 novembre dove tra il cast , come protagonista, si è distinto un Don Giovanni Tenorio bravissimo interpretato dal tenore brasiliano Max Jota.
Durante il soggiorno nell'antica città toscana, in una delle bellissime sale della seicentesca casa che ospita il Relais Santa Caterina D'Alessandria , ho incontrato Max Jota che con grande solarità mi ha rilasciato l'intervista a seguire . Molti sono gli argomenti da lui trattati con profondità d'animo e singolari riflessioni .
Il tenore brasiliano che si è già affermato non solo in Italia, ma anche all'Estero e sta iniziando l'escalation verso una carriera a dir poco brillante. Nel suo repertorio si sottolinea un Don Josè in Carmen fantastico, un Cavaradossi in Tosca imperdibile , solo per citarne alcuni.
D: Il tuo Don Giovanni Tenorio qui a Pisa che uomo è?
R: E' un'opera dove ci si aspetta una somiglianza con il Don Giovanni di Mozart, invece nella lettura fatta di questo Don Giovanni di Gazzaniga , è un uomo concentrato nell'universo della conquista e del piacere sessuale . Il regista ha voluto approfondire la questione psicologica di questo personaggio. E' un individuo che si nutre di sensazioni di forza, di potere e di grandiosità. S'innamora della conquista del sesso femminile. Nella relazione che ha con i suoi servi, come Pasquariello e Lanterna, è lui che decide, che detiene il potere. Quando scopre che ha le capacità di uccidere, ne è affascinato.

D: Gazzaniga è un compositore meno noto oggigiorno rispetto a Puccini, Verdi, Rossini...perchè? Anche le opere seguono le mode?
R: Gazzaniga a suo tempo era molto rappresentato ed era uno di quei compositori che produceva più opere. Quando andò in scena il Don Giovanni Tenorio ossia il convitato di pietra, fu un vero successo e subito dopo un altro teatro commissionò al giovane Mozart un Don Giovanni che sia nella prima che nella seconda rappresentazione non ha avuto successo. Tuttavia per i gusti moderni di oggi , Mozart è diventato il riferimento eclissando tutti gli altri compositori del periodo.
D: Il Don Giovanni di Mozart inizialmente non ha avuto il succeso che poi ha avuto in seguito, perchè?
R: Gazzaniga ha una base musicale molto rappresentativa del suo tempo ed ha fatto un capolavoro perchè ha incluso nelle sue opere tutti gli elementi che al quel tempo piacevano. Mozart invece non ha incluso elementi caratteristici del suo periodo. Il salisburghese non è che non fosse apprezzato, perchè si capiva già allora che si aveva a che fare con un genio. Quando la gente ascoltava un'opera di Mozart usciva dal teatro con "il mal di mare ed andava spesso a vomitare" per il ritmo musicale del tempo che era diverso da quello che lui componeva e quindi non piaceva a tutti.
D: Quali sono i ruoli che vorresti interpretare in futuro ?
R: Tutti ! Soprattutto quelli che necessitano di una capacità interpretativa profonda. Ad esempio ho cantato la stessa opera ma in due versioni diverse, mi sto riferendo ai Racconti di Hoffmann, è ho cantato in una versione in quattro atti ed una in cinque atti. Quello che mi affascina di questo compositore è che il suo personaggio ha bisogno di fare un viaggio così profondo dove anche il tessuto musicale e l'acustica cambiano. I ruoli che necessitano di uno studio approfondito dal punto di vista psicologico mi affascinano , come Idomeneo di Creta. Ruolo moto bello e molto difficile o l'Otello di Verdi dove anche il linguaggio del corpo deve essere studiato nei particolari.

D: Tu sei brasiliano, quali sono le differenze con gli spettatori italiani?
R: Gli italiani hanno insegnato al mondo cos'è l'opera e sono riusciti a trasmettere un patrimonio così importante all'umanità. L'opera è un marchio italiano e in Brasile tutti ne sono innamorati , anche se lì non c'è la tradizione che l'Europa vanta . In Brasile siamo carenti di questo tipo d'arte , ma questo non vuol dire che i brasiliani non apprezzino e riconoscano un patrimonio simile. Nel 2012 ho debuttato in Carmen, in una città come Salvador de Bahia dove si vive per il Carnevale di strada. Avevo paura che nel teatro da due mila posti per cinque recite non si riempisse: invece era gremito e le recite per soddisfare tutti avrebbero dovuto essere raddoppiate.Il pubblico era fuori dal teatro urlando perchè non c'erano più posti ed è intervenuta la sicurezza per trattenere la folla. Nel mondo l'opera lirica piace ed è apprezzata.
D: Non trovi singolare che gli italiani hanno divulgato un patrimonio che il mondo ci invidia, ma in Patria non è valutato anzi ritenuto obsoleto?
R: Un italiano che non è mai andato a un teatro lirico non è pensabile ! Invece ci sono intere generazioni che non hanno mai visto un'opera, forse perchè non hanno mai avuto l'occasione.Oggi in Italia c'è l'idea di far conoscere sempre più l'opera lirica come patrimonio da tramandare di generazione in generazione. C'è stata l'iniziativa di trasmettere l'opera in un aeroporto italiano molto trafficato, ma non è questo il modo. Vivere un'opera in un teatro non è come ascoltare e vedere in Tv o in altro posto. La gente deve non solo vedere i cantanti, l'orchetra e il direttore , bensì la marea di gente che lavora dietro come gli addetti alle luci , costumi, trucco e parrucco. Un lavoro enorme ! Senza dimenticare l'acustica che come in teatro non c'è da nessun'altra parte. Gli italiani devono fare una lettura del passato volgendo lo sguardo al futuro. In Italia si fa l'opera come negli anni '50/'60 , ossia solo nella stagione invernale. Il mondo "fà" l'opera tutto l'anno ! Austria e Germania hanno capito che facendo l'opera tutto l'anno si fanno anche i soldi e non si mette in scena un titolo solo per una settimana, perchè senza dubbio qualcuno in quella settimana è via per lavoro o altro e non può partecipare, bensì in più date.

D: Cosa fai quando non canti? Quali sono i tuoi interessi?
R: Mi piace stare a casa , rilassarmi , fare nulla e contemporaneamente mi sento in colpa se non faccio niente. Adoro cucinare e mangiare che ritengo essere uno dei piaceri maggiori. La vita è una festa e non voglio mai essere considerato un'ospite non gradito a questo evento. Quindi mi prodigo per gli amici, per chi mi chiede aiuto , per chi ha ricevuto una bella notizia e vuole condividerla con me. Molti su FB mi chiedono consiglio e cerco di dare il meglio di me stesso.
D: Un messaggio ai tuoi fans?
R: Non avere mai paura dell'ignoto ! Sei hai passioni e obiettivi sempre e sempre continuare , non mollare mai . Non perdere fiducia e speranza, mai !
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