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LO ZARI PERCUSSION DUO A PORTOGRUARO

  • Redazionale
  • 29 giu 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

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Martedì 30 giugno ore 21 Piazzetta Pescheria, Portogruaro

Dall'incontro dei percussionisti triestini Alex Kuret e Denis Zupin presso il conservatorio di musica della loro città natale nasce, nel 2012, lo Zari Percussion Duo, una formazione molto attiva tra le giovani generazioni nel panorama delle percussioni in Italia, che si è affermata ottenendo il primo premio assoluto in concorsi quali il “Premio Svirel” in Slovenia, il “Premio Nazionale delle Arti”, il “Concorso Società Umanitaria”, il “Premio Crescendo”, il “Concorso Rospigliosi”, il “Premio Caraian” e “l’International Percussion Competition” in Italia.

Il duo suonerà martedì 30 giugno alle ore 21 in Piazzetta Pescheria a Portogruaro per l'anteprima del 33esimo Festival di Musica di Portogruaro intitolato BABELE - esotismi, influenze, arcaismi e l’avventura del suono del '900, in programma dal 23 agosto al 14 settembre.

Nel programma del concerto, a ingresso gratuito, lo Zari Percussion Duo dedica, come di consueto, grande attenzione al repertorio contemporaneo suonando brani di giovani compositori quali Stefano Ottomano e Tomasz Golinski e di compositori come Avner Dorman, Emmanuel Sejournè, Nicolas Martynciow, Adi Morag e Robert Marino.

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Il repertorio novecentesco del concerto-anteprima introduce il 33esimo Festival di Portogruaro, pensato dal Direttore artistico Enrico Bronzi come “un Festival che racconta come la musica sia per sua natura permeabile agli impulsi esterni, come i linguaggi musicali si formino e si influenzino attraverso la sedimentazione del tempo, l'influenza delle mode o dell'esotico, inteso qui nel suo senso etimologico di 'cio' che viene da fuori'. Il cartellone comprende le turqueries settecentesche, gli orientalismi, il jazz, Broadway, la fascinazione per l'arcaico. E poi c'è il racconto del Big Bang dei linguaggi musicali del '900, in cui l'ascoltatore viene accompagnato da guide sicure, che sono i grandi affabulatori che conducono le nostre 'Penombre'.



Insomma – prosegue Bronzi - un Festival 'babelico', un autentico bazar dei suoni, in cui la musica nera, il charleston, la musica d'oriente e gli infiniti linguaggi del Novecento vengono osservati attraverso la lente della grande tradizione europea. Tutto ciò in barba a chi oggi pretende di mettere in pratica operazioni di 'contaminazione', pratica tutt'altro che attuale, perché la musica ha viaggiato con gli uomini da sempre.”

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Tra gli ospiti del Festival si segnala la presenza del clarinettista Alessandro Carbonare, dell'Italian Saxophone Quartet, del pianista Maurizio Baglini, del Trio di Parma, del violoncellista Giovanni Gnocchi e del Florian Willeitner Quartet. E ancora due progetti straordinari in residenza, con la Filarmonica della Fenice e l'Universität Mozarteum di Salisburgo, presente con il New Art and Music Ensemble Salzburg. Tra le proposte anche un nuovo progetto multimediale dei videomakers Karmachina, già ospiti con successo delle ultime edizioni del Festival.

A condurre il racconto del Festival di Portogruaro per le consuete “Penombre” sono quest'anno Guido Barbieri, Sergio Cimarosti, Michele dall'Ongaro e Simone Fontanelli.


 
 
 

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