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IL QATAR TRA ALLARME OBESITA' E LA CULTURA ITALIANA

  • Alessandra Giorda
  • 10 apr 2015
  • Tempo di lettura: 6 min

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Molti sono gli argomenti trattati nell'intervista a seguire grazie alla simpatia e alla grande disposnibilità dell'Ambasciatore d'Italia in Qatar Guido De Sanctis. Persona dotata di cultura , obiettività e con grandi idee innovative. Gli argomenti trattati variano dalla promozione della cultura italiana nel magnifico Paese del Medio Oriente al nuovo oro nero , quale il gas naturale liquefatto. Senza dimenticare la grande campagna contro l'obesità che vede dati allarmanti : il 73% della popolazione è obesa. Le malattie cardiovascolari sono in netto aumento e il 20% dei qatarini sono diabetici e la maggior parte i bambini. Infatti ogni anno si celebra la giornata dello Sport per sensibilizzare l'opinione pubblica alla necessità di uno stile di vita corretto.

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D: Quali sono i prossimi eventi in Qatar con i quali si promuove la cultura italiana?

R: Per formulare un programma culturale e tentare di rispettarlo occorre disporre di risorse umane e finanziarie. In assenza di tali risorse, a Doha procediamo tentando di cogliere al volo alcune occasioni. Stiamo tentando di far compiere una tappa al grande pianista jazz Stefano Bollani a Doha (di rientro dall’Asia), così come di intrattenere gli ospiti della prossima festa della Repubblica del 2 giugno con un programma lirico leggero. Abbiamo anche opzioni per mostre di fotografia e di arti figurative o artigianato di elevato livello artistico. La quantità di artisti italiani che ci chiedono di esibirsi in Qatar è elevata. Purtroppo devo dire che per la copertura dei costi posso fare affidamento su pochissimi generosi soggetti aziendali italiani presenti in Qatar, che tuttavia, limitati nel numero e nella disponibilità, non possono obiettivamente sostenere tali iniziative ad un ritmo che sarebbe necessario per dare regolarità alla nostra presenza culturale. A titolo comparativo, abbiamo realizzato qui in Qatar programmi culturali europei insieme con Ambasciate di Paesi che normalmente consideriamo nostri “concorrenti” quanto a promozione della cultura: tali Ambasciate di altri Paesi dispongono di funzionari, strutture e fondi dedicati agli aspetti culturali. In altre parole, pur essendo l’Italia una potenza culturale internazionale, non possiamo pensare di trasferire anche in Qatar la nostra cultura senza dedicare ad essa un maggiore impegno locale in termini di risorse.

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D: La lirica e il Belcanto italiano sono valorizzati? Si svolgono eventi lirici in Ambasciata ? Esiste un teatro dell'Opera in Qatar?

R: Purtroppo l’Ambasciata a Doha non è attrezzata per eventi, come invece lo sono solo alcune tra le nostre sedi all’estero storiche in prestigiosi edifici. Per eventi culturali dobbiamo ottenere spazi dalle Autorità qatarine, che sono normalmente molto collaborative: la cultura internazionale è per loro un modo di mantenere il Qatar al centro dell’attenzione. E non solo, ma la strategia qatarina per l’attrazione della cultura riguarda tutti i rami artistici, con una proiezione più impegnativa nella musica sinfonica, diffusa dalla Qatar Philharmonic Orchestra di fama internazionale. Per quanto concerne la lirica, il suo luogo naturale, nella stagione che permette di restare all’aperto, è il magnifico anfiteatro del villaggio culturale “Katara”: a dicembre 2014 è stata ospitata qui, scelta e finanziata interamente dalla parte qatarina, dati i limiti cui mi riferivo in precedenza, la IV edizione della manifestazione “Oscar Internazionale della Lirica”, prodotta da italiani e con artisti italiani. Portare una “star” italiana della lirica dovrebbe costituire il prossimo passo. Il teatro dell’Opera del Qatar, all’interno dello stesso villaggio “Katara” è sicuramente di pregevole fattura, ma ha dimensioni, soprattutto per quanto riguarda la scena, che non permettono di produrre un’intera opera lirica secondo i canoni tecnici e scenici adeguati.

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D: Il 15 Febbraio scorso si è svolto il National Day Sport , poiché solo 2 qatarini 10 fanno sport regolare. Il problema dell'obesità è allarmante e anche lo sceicco Al-Thani è sensibile a questo problema. Come commenta?

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R: Il benessere del popolo qatarino è uno degli obiettivi dei governanti e costituisce anche una fonte di legittimazione per questi ultimi. Sono oggi tangibili in Qatar il rispetto e l’ammirazione per la famiglia reale, che ha portato concreti benefici al Paese e che ha saputo migliorare la vita di tutti i cittadini, anche dal punto di vista dell’assistenza sanitaria e della possibilità di praticare uno sport. Il senso della Giornata dello Sport è anche quello di dimostrare ai qatarini ed ai residenti come lo stile di vita può influire proprio sulla salute. Su di un piano più generale, lo sviluppo a ritmo accelerato del Qatar inizia solo venti anni fa, ed ancora non sono stati adottati, poiché non ve e è materialmente stato il tempo, tutti i provvedimenti necessari per renderlo pienamente sostenibile. Ciò che rileva per noi è che il Qatar può contare sulla collaborazione anche con l’Italia, e sono già in corso contatti e progetti di ricerca scientifica con Enti italiani, connessi proprio con il tentativo di ridurre i rischi per la salute della comunità.

D: Ci sono progetti da parte dell'Ambasciata d'Italia che tutelano i nostri connazionali che approdano in Qatar?

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R: Ho notato, da quando sono stato trasferito in Qatar, che i nostri connazionali in arrivo qui per lavorare sono già ben edotti sulle peculiarità del Paese, grazie alla disponibilità di informazioni sulla Rete e sempre più spesso ai social network frequentati da italiani già presenti. Inoltre, chi arriva in Qatar ha già un contratto di lavoro ed ha quindi dovuto in qualche misura familiarizzare con le usanze locali già prima di sbarcare. Per fortuna poi, gli italiani che vengono a lavorare in Qatar sono quasi tutti specializzati e con elevato livello di istruzione, anche poiché per tutti i lavori che non richiedono una specifica preparazione il Qatar fa riferimento al più economico mercato del lavoro asiatico. In sostanza, non ho ancora registrato la necessità di una tutela preventiva o diffusa da parte dell’Ambasciata, che comunque – essendo del resto nostro preciso dovere - è sempre disponibile a fornire informazioni prima dell’arrivo, nonché ad intervenire qualora siano segnalati problemi. Peraltro, l’Ambasciata mantiene regolari contatti con moltissimi connazionali già presenti, dando luogo ad una rete molto concreta di assistenza e consulenza tra italiani, incluse le nostre aziende interessate ad una presenza qui. In tal modo, se da un lato assistiamo al trasferimento di valide forze fuori dall’Italia, dall’altra riusciamo a responsabilizzare anche i connazionali all’estero a rendersi utili al Paese.

D: Il Qatar come gran parte del Medio Oriente è noto ai più per il petrolio e il lusso. Qual è l'altra faccia di questo bellissimo Paese ?

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R: Oltre al petrolio, e con vantaggi economici molto più cospicui, il Qatar è oggi noto per il gas naturale liquefatto, di cui è il primo esportatore mondiale, con una quantità di prodotto pari quasi al doppio del consumo italiano annuale di gas. La storia dell’estrazione e vendita del gas costituisce il volano del grande sviluppo avuto dal Qatar, ed inizia a partire dal 1995, e cioè solo venti anni fa. Inoltre, le riserve stimate, se utilizzate al ritmo attuale, potrebbero garantire l’attuale livello di ricchezza per altri L’aspetto che di questo Paese si tende a non valutare abbastanza sono le persone: in una regione complessa come il Medio Oriente, la crescita e l’importanza raggiunte dal Qatar non sarebbero state possibili solo per le riserve energetiche, ma esse si sono attuate per via di un’oculata gestione, capace di equilibrare progetti ambiziosi con politiche di continuità e con capacità di relazioni internazionali realmente uniche. Accanto a questo, i nostri amici qatarini sono sempre contenti di parlare dell’Italia con noi e sono straordinariamente ospitali: è senz’altro un popolo che vale la pena conoscere meglio.

D: Qual è l'iter che un imprenditore deve seguire per poter espandere il proprio business in Qatar ?

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R: Il concetto di base per la presenza economica in Qatar è quello del necessario partenariato con un imprenditore locale. La prima fase è quindi quella della scelta di un interlocutore. Interessante osservare come a tale regola generale facciano riscontro eccezioni per i settori nei quali l’apporto di conoscenze e tecnologie dall’estero può essere talmente rilevante da giustificare l’assenza di un partner locale che svolga il ruolo di “garante”. Il secondo ingrediente è la continuità: detto in termini semplici, il Qatar è un mercato molto affollato, e se si lascia il posto in fila non si rientra più. Essere continui significa in sostanza essere presenti. Per le imprese italiane, la struttura istituzionale pronta a fornire assistenza, e invito le aziende italiane a rivolgersi in primo luogo anche a noi, è composta dall’Ambasciata, dall’Ufficio ICE e dalla Camera di Commercio italiana in Qatar, ufficialmente riconosciuta da entrambi i Governi. Abbiamo poi alcuni connazionali che forniscono servizi di assistenza legale ad alto livello professionale e che fanno parte della rete tra italiani cui accennavo prima.

D: L'Ambasciata d' Italia come si pone riguardo al progetto " Ambasciata Verde"?

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R:I progetti di “Ambasciate verdi” sono concentrati perlopiù presso gli immobili di proprietà dello Stato italiano. L’Ambasciata a Doha, così come una parte degli uffici della rete diplomatica, sono invece presi in affitto da privati, per cui risulta quasi impossibile dal punto di vista amministrativo apportare migliorie permanenti a tali edifici. Siamo comunque prontissimi ad effettuare installazioni non strutturali od invasive di tecnologie verdi, in un quadro di sinergie tra Ambasciata ed aziende italiane del settore presenti nel Paese o desiderose di mettere in mostra i loro prodotti. Il presupposto, del quale siamo in attesa per poter iniziare anche a Doha a promuovere la tecnologia verde italiana, è ovviamente che tali aziende siano presenti in Qatar o quantomeno interessate ad entrarvi.

 
 
 

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