Sono Alfredo a Verona e a Tokyo
- Alessandra Giorda
- 6 apr 2015
- Tempo di lettura: 3 min
Attesissimo il debutto, questo pomeriggio al Teatro Filarmonico di Verona, di Antonio Poli nel ruolo di Alfredo ne la Traviata di Giuseppe Verdi in scena dal 25 gennaio al 1 febbraio 2015.
Vincitore del primo Premio al Concorso Internazionale Hans Gabor Belvedere di Vienna. Giovane rampante tenore che con consapevolezza e determinazione sta percorrendo velocemente la strada verso l’Olimpo della lirica. Vince e convince sempre più pubblico e critica. Dopo Verona porterà il suo Alfredo al New National Theatre di Tokyo dove tornerà per la quarta volta nel Sol Levante. Nel video qui sotto, per chi non lo conosce, si può apprezzare il talento di Poli.
Nell’intervista a seguire , si racconta in Alfredo e parla si sè come lirico e come uomo.
D: Questo pomeriggio il debutto al Filarmonico di Verona nel ruolo di Alfredo. Descrivi il tuo Alfredo

R: Il mio Alfredo è un giovane innamorato e passionale, che non si ferma alle apparenze ma ricerca appunto il cuore della sua amata Violetta. È un personaggio che amo molto in quanto in ognuno dei tre atti, troviamo un Alfredo diverso. Inizialmente è un giovane spensierato e ingenuo che non vede l’ora di conquistare la sua amata e che proprio grazie a questa sua ingenuità riesce a far breccia nel cuore di violetta. Nel secondo atto ha lasciato la sua passionalità per una vita quotidiana appunto esente dai “bollenti spiriti”.
Nel terzo atto c’è la gelosia, la possessività, la speranza, ma c’è anche la maturità che arriva nel “Parigi o cara…” dove l’amore lo porta anche a mentire a Violetta pur di vederla felice.
Nella parte vocale il mio Alfredo ricerca una tavolozza di colori che poi non sono altro che le intenzioni musicali legate alla parola che Verdi compone.
D: Cosa ti piace di Verdi e delle sue opere?
R: Mi piace descrivere Verdi con una frase di D’Annunzio: “Diede voce alle speranze e ai lutti, pianse ed amò per tutti”.
Verdi arla all’uomo attraverso la sua musica e il libretto.
Amo le opere di Verdi perché ogni volta che canto di nuovo un ruolo mi sembra come aprire un libro mai letto. C’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e la musica, seppur popolare, ha sempre la bellezza della prima volta.
D: Verona città d’arte affascinante e musicalmente molto importante. Ora debutti al Filarmonico e quest’estate canterai all’Arena?
R: Per ora sono felice di essere a Verona e di debuttare al Teatro Filarmonico. Non ho nel calendario l’Arena di Verona come prossima tappa, ma spero vivamente un giorno di poter cantare in questo regno dell’Opera.
D: Grande debutto nel ruolo di Alfredo, da Verona a Tokyo. Raccontami della tua prossima avventura in Giappone
R: Sono più che felice di ritornare per la mia quarta volta in Giappone e di debuttare Traviata anche li.
La cultura orientale mi appassiona tantissimo anche perché fa parte della mia vita in veste di Shiatsu e Aikido.
E poi amo molto il pesce crudo, per cui quale posto migliore?
D: I nipponici sono famosi per avere l’orecchio fino, grandi intenditori d’opera lirica. Cosa ti aspetti dal debutto nel Sol Levante?
R: Oltre ad avere orecchio fino e grande cultura dell’Opera, c’è da dire che i giapponesi amano profondamente l’opera lirica.
Alla fine dello spettacolo aspettano per ore di poterti incontrare, scattare una foto insieme e avere il tuo autografo. Addirittura vengono a cercarti in hotel.
E quando sentì questo calore così spontaneo che viene dal cuore, allora la gioia di cantare diventa immensa.
Spero vivamente di poter avere una collaborazione continua con i giapponesi.
D: Quali sono i ruoli che vorresti cantare in futuro ?
R: Nei prossimi anni mi piacerebbe debuttare ruoli come Edgardo in Lucia di Lammermoor, Rodolfo in Bohème, il Duca di Mantova in Rigoletto, e anche alcuni ruoli francesi come Faust, Werther o Romeo.
Mi sto impegnando perché il mio percorso umano proceda armoniosamente con quello artistico così da poter arrivare a cantare questi ruoli con il massimo della consapevolezza.
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